lunedì 6 gennaio 2014

Prestiti: ABI, bella "faccia di bronzo"!



Record storico del calo di prestiti a famiglie e imprese (che dura ormai ininterrottamente da 17 mesi): a novembre si è registrato un -4%, il peggior dato da giugno 1999. 

Ad ottobre il calo è stato del 3,7%. Sono i dati del rapporto mensile dell’Abi, secondo cui il totale dei prestiti resta comunque superiore ai livelli pre-crisi: 1851 miliardi (1592 se si considera il solo settore privato) a fronte dei 1673 miliardi del 2007, anno di inizio della crisi. Critiche dal Codacons che assegna all’Abi il premio “Faccia di bronzo” visto che non fa alcuna autocritica né alcuna assunzione di responsabilità.
L’Associazione bancaria italiana sottolinea un incremento delle sofferenze bancarie a causa della recessione e dell’aumento dei fallimenti delle imprese: quelle lorde hanno toccato ad ottobre quota 147,3 miliardi di euro, 27,5 in più di un anno fa e 100 rispetto alla fine del 2007. Si rafforzano, invece, i depositi bancari che a novembre sono saliti del 5,7% a 1.216 miliardi di euro. Giù le obbligazioni, scese del 9,3% rispetto al -9,6% di ottobre toccando 519 miliardi di euro. Secondo il responsabile ufficio studio Gianfranco Torriero il taglio del tasso da parte della Bce non ha un effetto rilevante sul sistema visto l’alto spread che grava ancora sul costo del denaro per le banche.
Critiche dal Codacons che assegna all’Abi il premio “Faccia di bronzo” visto che non fa alcuna autocritica né alcuna assunzione di responsabilità a commento di questi dati. Certo le banche non sono le uniche responsabili per la situazione in cui versa il Paese, “ma possibile che non si attribuiscano alcuna colpa?” L’Abi si lamenta delle sofferenze bancarie che dipendono dall’aumento dei fallimenti delle imprese, ma non si sono domandati se i fallimenti delle imprese non dipendono, invece, dalle banche? – si chiede l’Associazione – L’Abi si lamenta del calo dei prestiti, ma il calo dei prestiti non dipende dalle banche che hanno  aumentato tutte le condizioni richieste per poter concedere un prestito?”
Per non parlare dei tassi di interesse assurdi che impongono quando concedono un prestito: il Codacons ricorda che sono stati concessi finanziamenti applicando addirittura tassi usurari, come dimostra la recente sentenza della Corte di Cassazione  n. 305/2013 , secondo la quale, nel calcolo ai fini della legge anti-usura n.108/1996, devono essere presi in considerazione tutte le spese e le voci di costo relative all’erogazione di una somma di denaro in prestito, compresi gli interessi di mora. Una sentenza che ha aperto la possibilità per migliaia di cittadini di ottenere  la restituzione degli interessi non dovuti già versati e corrispondere per il futuro la sola quota capitale. Per questo si invita chi è strozzato dalle rate del mutuo o di un prestito a partecipare all’azione legale del Codacons, verificando se ha superato i tassi soglia previsti dalla legge.



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