Record storico del calo di prestiti a famiglie e imprese (che dura ormai
ininterrottamente da 17 mesi): a novembre si è registrato un -4%, il peggior
dato da giugno 1999.
L’Associazione bancaria italiana sottolinea un incremento delle
sofferenze bancarie a causa della recessione e dell’aumento dei fallimenti
delle imprese: quelle lorde hanno toccato ad ottobre quota 147,3
miliardi di euro, 27,5 in
più di un anno fa e 100 rispetto alla fine del 2007. Si rafforzano, invece, i
depositi bancari che a novembre sono saliti del 5,7% a 1.216 miliardi di euro.
Giù le obbligazioni, scese del 9,3% rispetto al -9,6% di ottobre toccando 519
miliardi di euro. Secondo il responsabile ufficio studio Gianfranco
Torriero il taglio del tasso da parte della Bce non ha un effetto rilevante sul
sistema visto l’alto spread che grava ancora sul costo del denaro per le
banche.
Critiche dal Codacons che assegna all’Abi il premio “Faccia di
bronzo” visto che non fa alcuna autocritica né alcuna assunzione di
responsabilità a commento di questi dati. Certo le banche non sono le
uniche responsabili per la situazione in cui versa il Paese, “ma possibile che
non si attribuiscano alcuna colpa?” L’Abi si lamenta delle sofferenze bancarie
che dipendono dall’aumento dei fallimenti delle imprese, ma non si sono domandati
se i fallimenti delle imprese non dipendono, invece, dalle banche? – si chiede
l’Associazione – L’Abi si lamenta del calo dei prestiti, ma il calo dei
prestiti non dipende dalle banche che hanno aumentato tutte le condizioni
richieste per poter concedere un prestito?”
Per non parlare dei tassi di interesse assurdi che impongono quando
concedono un prestito: il Codacons ricorda che sono stati concessi
finanziamenti applicando addirittura tassi usurari, come dimostra la recente
sentenza della Corte di Cassazione n. 305/2013 , secondo la quale,
nel calcolo ai fini della legge anti-usura n.108/1996, devono essere presi in
considerazione tutte le spese e le voci di costo relative all’erogazione di una
somma di denaro in prestito, compresi gli interessi di mora. Una sentenza che
ha aperto la possibilità per migliaia di cittadini di ottenere la
restituzione degli interessi non dovuti già versati e corrispondere per il
futuro la sola quota capitale. Per questo si invita chi è strozzato dalle rate
del mutuo o di un prestito a partecipare all’azione legale del Codacons,
verificando se ha superato i tassi soglia previsti dalla legge.
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