Una volta si chiamava Commissione di massimo scoperto, adesso si chiama
commissione di istruttoria veloce, insomma, comunque la si chiami una cosa è
certa, le banche non hanno perso il “vizietto” di far pagare ai propri
correntisti quell’odiosa commissione che nel 2009 era stata abolita e che però gli Istituti di Credito hanno reintrodotto e che concerne in un surplus che si va ad aggiungere
ai normali interessi passivi quando abbiamo il conto in rosso. Addirittura guardate che
è accaduto dal primo ottobre scorso.
Invece di rendere meno costosi i conti correnti, soprattutto in periodo di
crisi economica come quella che stiamo attraversando, le banche laddove ci
affidiamo a conti correnti affidati, ci chiedono gli interessi debitori per
tutta la durata in cui siamo stati “fuori” dalle nostre disponibilità, parliamo
della commissione di disponibilità fondi che è pari allo 0,50%, anche se non
usate il fido e se questo ammonta a 5.000 euro, detta commissione non sarà meno
di 100 euro all’anno, cui si aggiungono gli interessi passivi di oltre il 13% ogni
dodici mesi. Se non si ha alcun fido e si va ugualmente in rosso, la banca può mettere
a disposizione del cliente un credito immediato ma che ha un costo molto salato
che va dai 5 agli 80 euro. Attenzione, privilegiate quelle banche che non
applicano tali salassi, ne citiamo sette, la banca Fineco, Creval, Ing Direct,
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Intesa San Paolo, Iwbank, Che Banca e Barclays.
Forse quello che non tutti sanno è che esiste una Legge, speso disattesa
dalle banche, che prevede che il correntista che abbia un fido e vada in rosso
una sola volta al trimestre per una settimana massimo e per un importo di 500
euro non paghi la Civ, ovvero, la Commissione di istruttoria veloce. Si è pronunciato
persino il Tribunale di Torino contro una banca che ha ugualmente applicato
tale commissione, ma non siamo certi che altre banche il “vizietto” di far
pagare salato ogni rapporto che istaurano con il correntista l’abbiano perso.
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