Pericolo scampato per i contribuenti italiani: una circolare di Equitalia fa
rientrare l’allarme
lanciato nei giorni scorsi dal Movimento Difesa del Cittadino sulla
possibilità di pignorare in toto pensioni e stipendi presso terzi. Stop, con decorrenza
immediata e per tutti i redditi stipendio/pensione sotto i 5.000 euro mensili,
ai pignoramenti sui conti correnti in banca o alle poste dove vengono versati
stipendi e pensioni.
Evidentemente il momento di crisi economica è tale per cui anche
Equitalia ha pensato di lanciare un segnale per andare incontro alle esigenze
dei cittadini. La decisione è contenuta in una circolare che il
responsabile della divisione riscossione di Equitalia, Giancarlo Rossi, ha
inviato agli amministratori delegati e ai direttori generali di tutte le
società di riscossione partecipate.
La circolare, che ha per oggetto “pignoramenti a carico di
lavoratori dipendenti e pensionati”, prevede che “nelle more degli
approfondimenti che si rendono necessari all’esito delle problematiche emerse
in merito ai pignoramenti di conti correnti sui quali affluiscono
stipendi/pensioni, si dispone, con decorrenza immediata, che per i contribuenti
lavoratori dipendenti e/o pensionati non si proceda, in prima battuta, a
pignoramenti presso istituti di credito/poste”. “Tali azioni – prosegue la
circolare – saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il
pignoramento presso il datore di lavoro e/o ente pensionistico e che, in
ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti
pari o superiore a 5 mila euro mensili”.
“Siamo
felici di aver lanciato la battaglia per ottenere lo stop ai pignoramenti in
banca. E’ una vittoria del buon senso e del rispetto dei cittadini.
Il Movimento difesa del cittadino aveva protestato duramente contro l’effetto
perverso dei provvedimenti legislativi decisi dal governo Monti. In un
momento di gravi difficoltà per famiglie e imprese l’interpretazione
vessatoria da parte di Equitalia e Agenzia delle Entrate stavano dando colpi
fatali a chi non era in grado di affrontare i debiti con lo Stato,
arrivando all’azzeramento dei conti correnti in cui venivano versate le pensioni.
Ma è solo una vittoria momentanea. Bisogna revocare quella norma iniqua
e restituire ai cittadini in difficoltà la possibilità di onorare i loro debiti
senza perdere il minimo vitale e senza essere ridotti alla fame”.
Art. redatto da Help Consumatori
Le pensioni inps escluse qulle d'oro in generale non dovrebber essere pignorate
RispondiEliminaconsiderato che in talia le pensioni popolari sono dette della fame.
Non pignorare le pensioni sociali
i politici dove sono?