sabato 10 agosto 2013

Equitalia: la pensione non te la do!



Pericolo scampato per i contribuenti italiani: una circolare di Equitalia fa rientrare l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal Movimento Difesa del Cittadino sulla possibilità di pignorare in toto pensioni e stipendi presso terzi. Stop, con decorrenza immediata e per tutti i redditi stipendio/pensione sotto i 5.000 euro mensili, ai pignoramenti sui conti correnti in banca o alle poste dove vengono versati stipendi e pensioni. 

Per il pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico restano i vecchi limiti: potrà essere pignorato 1/10 dello stipendio sotto i 2.500 euro mensili di reddito, 1/7 tra 2.500 e 5.000 euro 1/5 sopra questa soglia.
Evidentemente il momento di crisi economica è tale per cui anche Equitalia ha pensato di lanciare un segnale per andare incontro alle esigenze dei cittadini. La decisione è contenuta in una circolare che il responsabile della divisione riscossione di Equitalia, Giancarlo Rossi, ha inviato agli amministratori delegati e ai direttori generali di tutte le società di riscossione partecipate.
La circolare, che ha per oggetto “pignoramenti a carico di lavoratori dipendenti e pensionati”, prevede che “nelle more degli approfondimenti che si rendono necessari all’esito delle problematiche emerse in merito ai pignoramenti di conti correnti sui quali affluiscono stipendi/pensioni, si dispone, con decorrenza immediata, che per i contribuenti lavoratori dipendenti e/o pensionati non si proceda, in prima battuta, a pignoramenti presso istituti di credito/poste”. “Tali azioni – prosegue la circolare – saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5 mila euro mensili”.

“Siamo felici di aver lanciato la battaglia per ottenere lo stop ai pignoramenti in banca. E’ una vittoria del buon senso e del rispetto dei cittadini. Il Movimento difesa del cittadino aveva protestato duramente contro l’effetto perverso dei provvedimenti legislativi decisi dal governo Monti. In un momento di gravi difficoltà per famiglie e imprese l’interpretazione vessatoria da parte di Equitalia e Agenzia delle Entrate stavano dando colpi fatali a chi non era in grado di affrontare i debiti con lo Stato, arrivando all’azzeramento dei conti correnti in cui venivano versate le pensioni. Ma è solo una vittoria momentanea. Bisogna revocare quella norma iniqua e restituire ai cittadini in difficoltà la possibilità di onorare i loro debiti senza perdere il minimo vitale e senza essere ridotti alla fame”.
Art. redatto da Help Consumatori


1 commento:

  1. Le pensioni inps escluse qulle d'oro in generale non dovrebber essere pignorate
    considerato che in talia le pensioni popolari sono dette della fame.
    Non pignorare le pensioni sociali
    i politici dove sono?

    RispondiElimina