Un provvedimento importante quello che arriva dal Tribunale di Bari che ha accolto la tesi di un cittadino il quale lamentava l’applicazione di tassi elevati e di clausole non trasparenti in un contratto di prestito personale. Il cittadino, assistito nella causa contro la banca dall’Avv. Massimo Melpignano, Vice Presidente di Adusbef Puglia, si era rivolto ad una finanziaria nel 2010 per ottenere un finanziamento con il quale estinguere un precedente prestito e procurarsi nuova liquidità.
La finanziaria con sede in Bologna aveva erogato il finanziamento per euro 20.000 prevedendo in contratto la restituzione di oltre 35.000 euro in 120 rate.
Oltre ai tassi di interesse elevati, il cittadini ha contestato una scarsa trasparenza contrattuale: dalla omessa sottoscrizione del contratto alla indeterminatezza di sanzioni interessi e spese.
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“E’ un provvedimento importante – dichiara l’Avv. Melpignano – Sono tantissime le famiglie indebitate con banche e finanziarie a causa di contratti costosissimi come i prestiti personali o le cessioni del quinto dello stipendio. Il provvedimento del Giudice di Rutigliano consentirà di approfondire le criticità contrattuali sollevati dal consumatore senza l’assillo di dover pagare immediatamente alla finanziaria le somme che questa pretende. Dobbiamo proseguire su questa strada – aggiunge Melpignano – di sensibilizzazione sia per arginare le pressanti spinte all’indebitamento delle famiglie (bombardate da pubblicità e da proposte di presiti facili) sia per ottenere che banche e finanziarie utilizzino contratti sempre più comprensibili e realmente trasparenti”.
Articolo redatto da Help Consumatori
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