mercoledì 17 luglio 2013

Crisi: fine del credito al consumo



In tempo di crisi, non ci si può permettere neanche di indebitarsi: nel 2013 si registra un calo del 4% rispetto all’anno precedente delle consistenze del credito al consumo.


“Un andamento preoccupante che denota chiaramente la grave situazione di crisi che le famiglie stanno vivendo” commentano Federconsumatori e Adusbef. Oltre al dato che testimonia il profondo disagio che i cittadini affrontano quotidianamente c’è un altra spada di damocle che pende sulle nostre teste: l’insostenibile clima di incertezza, che investe specialmente il fronte fiscale.
I cittadini, infatti, non sono più nella condizione di poter programmare nulla fino a quando non conosceranno con esattezza cosa deciderà il Governo in tema di IVA, IMU e Tares.
“L’analisi dell’andamento del credito al consumo rappresenta un chiaro quadro del mutamento delle condizioni sociali e delle abitudini delle famiglie avvenuto nell’ultimo decennio – scrivono le Associazioni dei consumatoriDal 2002 al 2009 vi è stata una continua crescita delle consistenze debitorie. Un andamento dovuto al fatto checontinuaqui

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