In tempo di crisi, non ci si può permettere neanche di indebitarsi: nel 2013 si registra un calo del 4% rispetto all’anno precedente delle consistenze del credito al consumo.
“Un andamento preoccupante che
denota chiaramente la grave situazione di crisi che le famiglie stanno
vivendo” commentano Federconsumatori e Adusbef. Oltre al dato che
testimonia il profondo disagio che i cittadini affrontano
quotidianamente c’è un altra spada di damocle che pende sulle nostre
teste: l’insostenibile clima di incertezza, che investe specialmente il
fronte fiscale.
I cittadini,
infatti, non sono più nella condizione di poter programmare nulla fino a
quando non conosceranno con esattezza cosa deciderà il Governo in tema
di IVA, IMU e Tares.
“L’analisi dell’andamento del credito
al consumo rappresenta un chiaro quadro del mutamento delle condizioni
sociali e delle abitudini delle famiglie avvenuto nell’ultimo decennio –
scrivono le Associazioni dei consumatori – Dal 2002 al 2009 vi è stata una continua crescita delle consistenze debitorie. Un andamento dovuto al fatto checontinuaqui
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