mercoledì 24 luglio 2013

Findomestic: Italiani sfiduciati, non comprano e non risparmiano più!



L’attesa estenuante di un Governo (formatosi dopo oltre 60 giorni dalle elezioni) e la drammatica parentesi legata alle difficoltà dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica hanno avuto un impatto devastante sulla fiducia degli italiani nei confronti della situazione economica e sociale del Paese. Ad aprile l’Osservatorio Findomestic registra, per la prima volta nella storia di questo indicatore, un grado di fiducia sotto la soglia del 3: siamo a 2,88 punti, su una scala che va da 0 a 10 e che ha in 7 la soglia positiva. A marzo, quando già era chiara l’incertezza determinata dalle elezioni politiche, l’indicatore era scivolato a 3,18. Ma siamo caduti ancora più in basso.

Forse (si spera) la fiducia aumenterà, visto il superamento dello stallo politico con la formazione di un Governo ad ampia maggioranza.  Ma ad aprile, gli italiani hanno perso la fiducia e non solo: la propensione al risparmio ha subito un contraccolpo analogo a quello del grado di fiducia. Ad aprile, infatti, soltanto l’11,4% degli italiani si sono detti pronti, nell’arco dei prossimi 12 mesi, ad incrementare i propri risparmi. A marzo, erano il 15,4%.

Ed anche il campione preso in esame dalla rilevazione ha ridefinito i parametri reddituali con cui individuare le fasce di povertà: mediamente sotto i 1.350 euro percepiti mensilmente, una famiglia può essere considerata povera, passando dai 1.200 euro di chi vive da solo ai 1.450 euro di nuclei familiari composti da 2 o più percettori di reddito con 3 o più componenti. Il reddito minimo per sentirsi nella media è stimato in 2.100 euro al mese. Per chi vive solo e deve quindi sostenere spese solo per se stesso la soglia non supera i 1.650 euro, mentre sale a 2.250 euro per le famiglie composte da 3 o più componenti e da altrettanti percettori di reddito.
Rispetto a 5 anni fa (prima della crisi) più  di 2 famiglie su 3 (ben il 68%) ritengono di essere diventate più  povere, mentre solo un 4% è riuscito a migliorare la propria situazione economica. Non si intravedono grossi miglioramenti se si pensa ai prossimi 5 anni: il 40% degli intervistati ritiene che la situazione sarà stabile, un altro 40% è invece più pessimista, prevedendo un ulteriore impoverimento
Sul fronte dei consumi, i grandi elettrodomestici, la telefonia, i tablet e i prodotti audio\video tengono, facendo segnare piccoli ma significativi incrementi nelle propensioni di acquisto. Battute d’arresto per l’arredamento, e per le auto, che il mese scorso avevano fatto registrare dei timidi segnali di ripresa.
Previsioni di acquisto a tre mesi. 

Elettrodomestici: l’articolo continua qui

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