Prestiti capestro nel mirino della
Procura di Treviso che con gli uomini della Guardia di Finanza sta indagando su
una serie di prestiti e finanziamenti concessi da alcuni istituti di credito di
Treviso a privati cittadini sulla base di contratti «sospetti». Nella caserma
delle Fiamme Gialle, alla Cittadella Appiani, in questi giorni stanno sfilando
i clienti chiamati a chiarire i termini delle offerte da loro sottoscritte.
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La Finanza ne ha rintracciati più di una decina, ma
l’indagine potrebbe allargarsi ancora sulla scorta di tutta la documentazione
fin qui raccolta. A gestire il caso è il procuratore reggente Antonio De
Lorenzi che sul caso si sta muovendo con la massima cautela. «Siamo ancora
all’inizio del lavoro», spiegano anche gli uomini della Fiamme Gialle impegnati
nell’inchiesta, che non si sbilanciano ancora. Il peso dell’indagine rischia di essere grande. A farla scattare è stata
la denuncia di un cliente di un noto istituto di credito della piazza
trevigiana che dopo aver analizzato la
documentazione e visto i risultati dati
dal suo contratto, avrebbe inviato un esposto alla Finanza che da lì ha fatto
scattare gli accertamenti rintracciando altri trevigiani nelle sue stesse
condizioni. Nel mirino, secondo quanto trapela, una formula di finanziamento
concessa senza l’obbligo di particolari garanzie finanziarie o ipotecarie da
parte del cliente, ma con un ritorno economico diretto da parte della banca. Il
pacchetto sarebbe stato offerto da vari istituti di credito tra i quali Bnl ... l'articolo continua sotto
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