Poco
più di un anno fa erano finite al centro di un vero e proprio scandalo che
coinvolse nomi eccellenti della finanza italiana, in atto non si conoscono del
tutto i risvolti che la vicenda ha assunto dopo l’indagine giudiziaria che ha coinvolto
le cosiddette Carte di credito revolving, ovvero particolari carte già previste
di un importo immediatamente spendibile o riscosso mediante prelievo in
contanti con la possibilità di restituzione rateale di quanto affidatoci. Nell’ambito
della vicenda avvenuta nel 2011 si scoprì l’inverosimile, ovvero, che per
coloro che restavano indietro nei pagamenti, nelle situazioni più paradossali
erano previsti rientri, a causa dell’intervento di Società di recupero del
credito, esterne alla banca, con interessi richiesti anche oltre il 70%. Senza
giungere a tali fenomeni criminali, atteso che l’usura è un reato perseguibilepenalmente, una cosa è certa, se potete, evitate di farvi rifilare una carta di
credito di questa specie e se proprio non riuscite a farne a meno, cercate quella
meno cara, non soltanto in fatto di costi annui della carta ma, soprattutto, in
ordine a quelle spese e clausole vessatorie che contraddistinguono questi
sistemi di pagamento.
Il
problema infatti è dato dalla constatazione di come basti solo una di queste
carte per un normale cliente senza troppe possibilità economiche a disposizione
e si rischia di non poter più rientrare dal credito di cui si è goduto, con
tutte le conseguenze del caso. Il motivo per cui il rischio è reale è dato dal
coacervo di servizi aggiuntivi, tutti a pagamento, vedi costi assicurativi,
servizi accessori, alti tassi di interesse applicati, che fanno lievitare le
spese con costi stellari tutti a carico del cliente. Non è vero infatti che si
pagano solo i normali interessi alla stregua di quanto avverrebbe con un normale
finanziamento del quale conosciamo in partenza la rata che andremo a pagare,
nel caso delle carte revolving a fronte di un tasso sensibilmente più alto ci
sono costi aggiuntivi che è difficile prevedere, soprattutto quando si rischia
di restare indietro di qualche rata e in periodi di crisi come questi non è per
nulla difficile che ciò avvenga e da qui il passo è breve per sconfinare oltre
il tasso di usura fissato dalla Banca D’Italia pari al 26,085% e con una
revolving sappiate che in partenza il solo TAEG può giungere tranquillamente a
quasi il 26% a fronte di un TAN del 16,99% Un esempio è quanto rilevato dalla
scheda di una delle più rappresentate Società di Carta di Credito Revolving che
riportiamo integralmente, per cui nessun mistero, né da parte nostra né da
parte della Società nel rendervi edotti su ciò che andrete a pagare, se tutto
va bene:
·
Carta di credito base
·
Modalità di pagamento:
·
A rate o a saldo
·
Quota annuale:
·
€ 30
·
Carta Supplementare:
·
Nessuna quota dovuta
·
TAN/TAEG:
·
16,99%/ 25,92% Esempio Rappresentativo
Esempio Rappresentativo ai
sensi del d.lgs. 141/2010
A; il TAEG indicato è
stato calcolato sulla base delle seguenti ipotesi:
il Fido di € 1.500 è utilizzato interamente e immediatamente e rimborsato in 12 rate mensili di uguale importo
il Fido di € 1.500 è utilizzato interamente e immediatamente e rimborsato in 12 rate mensili di uguale importo
b; Carta utilizzata solo
per acquisti di beni e/o servizi in Italia
b con esclusione delle
operazioni di prelievo contanti (commissione: 3,9%, con un minimo di € 2,60) e
operazioni in valuta estera (commissione: 2%); condizioni economiche invariate
per l'intera durata del contratto.
Il TAEG include: TAN fisso
(16,99%), quota annuale della Carta Base (€30, addebitata una volta l'anno) e
imposta di bollo dovuta per estratti conto superiori a € 77,47 (€ 1,81,
addebitata una volta al mese). In questo caso, l'importo totale dovuto dal
consumatore è pari a euro 1.695,69. Nota: (a) L’esempio Rappresentativo è
basato sulle ipotesi previste dalla normativa vigente e pertanto può non
riflettere le concrete modalità di utilizzo della Carta emessa. (b) La scelta
da parte del titolare di modalità di rimborso diverse da quella presa in
considerazione ai fini del calcolo del TAEG possono comportare l’applicazione di
un TAEG più elevato
Ma dall’esempio di cui
sopra si evince che già a fronte di un Taeg elevatissimo, ci si riferisce ad
una rateizzazione di breve durata, un anno e per di più senza alcun ritardo di
pagamento. Se invece consideriamo la possibilità che il cliente non sia in
grado di onorare anche solo tre rate, arrivano i dolori e che dolori.
Prendendo una carta di
credito con un fido di 5.000 euro, il Taeg può giungere al tasso come quello
previsto nell’esempio di cui sopra o qualcosa in meno e, dunque intorno al 24%
annuo. Se si resta indietro nei pagamenti la Società emittente finchè è essa
stessa a gestire la pratica di rientro senza chiamare in causa eventuali altre
Società di recupero credito, potrebbe prevedere in aggiunta ai quasi 2 euro per
l’invio dell’estratto conto mensile, eventuali interessi di mora pari ad almeno
l’1,50% cui aggiungere eventuali altre somme quali oneri di ritardato pagamento
che possono giungere anche a 15 euro per ogni rata non saldata a mo’ di penale
ed in questo caso immaginare di rientrare dal debito corrispondendo qualcosa
come il 30% all’anno è da ritenersi una fortuna, se consideriamo che potrebbe
aggiungersi a tutto ciò anche la percentuale destinata agli oneri assicurativi
obbligatori pari ad un altro 0,40/0,50%.
Alla luce di tutto questo,
la domanda che ci poniamo è la seguente: avete così tanto bisogno di una carta
di credito revolving che vi rateizza un debito contratto che potreste poi non poter
più onorare? E se proprio non potete fare a meno di queste carte, per lo meno
ricordatevi di scegliere le meno care e spesso ciò non dipende solo dalla quota
associativa annua, per alcune carte non è neanche richiesta, ma dai tanti oneri
accessori cui a volte non si fa caso in sede di stipula contrattale ma dei
quali vi accorgerete ben presto se qualcosa dovesse andare … storta!
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