Non si parla molto del Prestito d’onore
previsto per gli studenti universitari. Eppure questa particolare agevolazione
cui avrebbero diritto gli studenti più meritevoli è una vera e propria manna
dal cielo che rende meno gravosi gli studi, agevolandone oltretutto il loro
mantenimento.
Come attori principali di queste
particolari forme finanziarie entrano ovviamente le Banche, le Università
italiane e, a volte, anche gli Enti Locali. Lo spirito che muove tali
finanziamenti è volto alla premiazione di quegli studenti universitari che nel
corso del loro percorso di studi abbiano dato prova di impegno e dimostrino di
superare brillantemente gli esami avvicinandosi sempre di più alla laurea tanto
agognata. La particolarità di questo finanziamento sta nel fatto che come tutte
le altre forme concesse dalle banche, anche nel prestito d’onore il richiedente
si impegna alla restituzione, maggiorata degli interessi, del capitale di cui ha
goduto, ma ciò avverrà non prima che lo studente abbia raggiunto la laurea e in
certi casi, anche alla data in cui accede al mondo del lavoro e non solo.
A seconda della convenzione che avrà legato
i singoli atenei con le Banche, possono essere prospettate allo studente
diverse formule di restituzione del prestito, ovvero, diverse modalità di
rimborso per ogni diversa tipologia di prestito. Una di queste, ad esempio,
prevede che lo studente estingua in un’unica soluzione, dopo essersi laureato,
l’intero importo messo a lui a disposizione, comprensivo di interessi. Un’altra
formula è quella che considera il preammortamento, ovvero, la restituzione
degli interessi maturata, rimandando ad altra data, concordata con la banca, anche
la restituzione del capitale. La terza tipologia è quella più classica, che
prevede la rateizzazione del capitale più gli interessi maturati per un numero
di anni prestabiliti in sede di stipula contrattuale, generalmente dai cinque
agli otto anni. Quando a firmare la convenzione con la banca non sia stata la sola Università, ma
sia anche intervenuto un Ente Locale, può contemplarsi anche la possibilità che
a restituire parte del finanziamento, almeno per la quota d’interessi, sia l’Ente
Pubblico intervenuto ed in questo caso al neo dottore resterebbe l’onere della
sola restituzione del capitale senza interessi. In particolari casi l’Ente
Pubblico potrebbe anche accollarsi l’intero importo, capitale più interessi, al
verificarsi di quelle condizioni che legittimano un intervento totale del
Comune o della Regione se entrati in gioco nella convenzione. E’ ovvio che ogni
tipologia offerta allo studente ascenderà dal merito che lo stesso si sia
procurato sul campo, più lo studente dimostra impegno nello studio, con la
realizzazione dei risultati prefissi, maggiori saranno le agevolazioni cui
potrà andare incontro. Il fine del Prestito d’Onore per gli studenti
universitari è quello di incentivare lo studio premiando la meritocrazia di
quanti dimostrano di rappresentare, col proprio percorso universitario, una
vera risorsa per la collettività.
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