Il Codici denuncia il bluff dei buoni fruttiferi di Poste Italiane:
l’Associazione dei consumatori fa sapere che Poste Italiane, al momento
dell’incasso dei buoni fruttiferi, fa firmare ai clienti (in tanti si sono
rivolti al Codici) alcune liberatorie in cui si attesta che non si pretende
altro denaro oltre quello accordato da decreto ministeriale.
Il Codici annuncia
una denuncia penale contro Poste Italiane. L’Associazione
spiega in una nota i dettagli di questa storia: da qualche tempo i consumatori
che hanno sottoscritto dei buoni fruttiferi postali, alla scadenza di essi si
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sono trovati con un importo inferiore rispetto agli interessi indicati
sulla tabella posta sul retro del buono. Ai fini del calcolo, infatti, viene
applicata non la tabella riportata sul buono, ma un decreto
ministeriale del 13 giugno 1986 che stabilisce tassi di interesse inferiori a
quelli indicati sul buono, ritenuti applicabili anche a serie di buoni emessi
prima della sua entrata in vigore.
Tale interpretazione è errata, come sancito dalla Suprema Corte di
Cassazione e dall’Arbitro Bancario Finanziario, che riconoscono la prevalenza
delle condizioni di conteggio riportate sul buono e la non applicabilità del
decreto. Nonostante l’errata l’articolo continua
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qui-->
il solito paese agli italiani? un bel pezzo nel fondo schiena
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