martedì 5 marzo 2013

Carte di credito revolving: prima gli agi, poi i... disagi!



Poco più di un anno fa erano finite al centro di un vero e proprio scandalo che coinvolse nomi eccellenti della finanza italiana, in atto non si conoscono del tutto i risvolti che la vicenda ha assunto dopo l’indagine giudiziaria che ha coinvolto le cosiddette Carte di credito revolving, ovvero particolari carte già previste di un importo immediatamente spendibile o riscosso mediante prelievo in contanti con la possibilità di restituzione rateale di quanto affidatoci. Nell’ambito della vicenda avvenuta nel 2011 si scoprì l’inverosimile, ovvero, che per coloro che restavano indietro nei pagamenti, nelle situazioni più paradossali erano previsti rientri, a causa dell’intervento di Società di recupero del credito, esterne alla banca, con interessi richiesti anche oltre il 70%. Senza giungere a tali fenomeni criminali, atteso che l’usura è un reato perseguibilepenalmente, una cosa è certa, se potete, evitate di farvi rifilare una carta di credito di questa specie e se proprio non riuscite a farne a meno, cercate quella meno cara, non soltanto in fatto di costi annui della carta ma, soprattutto, in ordine a quelle spese e clausole vessatorie che contraddistinguono questi sistemi di pagamento.

Il problema infatti è dato dalla constatazione di come basti solo una di queste carte per un normale cliente senza troppe possibilità economiche a disposizione e si rischia di non poter più rientrare dal credito di cui si è goduto, con tutte le conseguenze del caso. Il motivo per cui il rischio è reale è dato dal coacervo di servizi aggiuntivi, tutti a pagamento, vedi costi assicurativi, servizi accessori, alti tassi di interesse applicati, che fanno lievitare le spese con costi stellari tutti a carico del cliente. Non è vero infatti che si pagano solo i normali interessi alla stregua di quanto avverrebbe con un normale finanziamento del quale conosciamo in partenza la rata che andremo a pagare, nel caso delle carte revolving a fronte di un tasso sensibilmente più alto ci sono costi aggiuntivi che è difficile prevedere, soprattutto quando si rischia di restare indietro di qualche rata e in periodi di crisi come questi non è per nulla difficile che ciò avvenga e da qui il passo è breve per sconfinare oltre il tasso di usura fissato dalla Banca D’Italia pari al 26,085% e con una revolving sappiate che in partenza il solo TAEG può giungere tranquillamente a quasi il 26% a fronte di un TAN del 16,99% Un esempio è quanto rilevato dalla scheda di una delle più rappresentate Società di Carta di Credito Revolving che riportiamo integralmente, per cui nessun mistero, né da parte nostra né da parte della Società nel rendervi edotti su ciò che andrete a pagare, se tutto va bene:

·         Carta di credito base
·         Modalità di pagamento:
·         A rate o a saldo
·         Quota annuale:
·         € 30
·         Carta Supplementare:
·         Nessuna quota dovuta
·         TAN/TAEG:
·         16,99%/ 25,92% Esempio Rappresentativo

Esempio Rappresentativo ai sensi del d.lgs. 141/2010
A; il TAEG indicato è stato calcolato sulla base delle seguenti ipotesi:
il Fido di € 1.500 è utilizzato interamente e immediatamente e rimborsato in 12 rate mensili di uguale importo
b; Carta utilizzata solo per acquisti di beni e/o servizi in Italia
b con esclusione delle operazioni di prelievo contanti (commissione: 3,9%, con un minimo di € 2,60) e operazioni in valuta estera (commissione: 2%); condizioni economiche invariate per l'intera durata del contratto.
Il TAEG include: TAN fisso (16,99%), quota annuale della Carta Base (€30, addebitata una volta l'anno) e imposta di bollo dovuta per estratti conto superiori a € 77,47 (€ 1,81, addebitata una volta al mese). In questo caso, l'importo totale dovuto dal consumatore è pari a euro 1.695,69. Nota: (a) L’esempio Rappresentativo è basato sulle ipotesi previste dalla normativa vigente e pertanto può non riflettere le concrete modalità di utilizzo della Carta emessa. (b) La scelta da parte del titolare di modalità di rimborso diverse da quella presa in considerazione ai fini del calcolo del TAEG possono comportare l’applicazione di un TAEG più elevato

Ma dall’esempio di cui sopra si evince che già a fronte di un Taeg elevatissimo, ci si riferisce ad una rateizzazione di breve durata, un anno e per di più senza alcun ritardo di pagamento. Se invece consideriamo la possibilità che il cliente non sia in grado di onorare anche solo tre rate, arrivano i dolori e che dolori.

Prendendo una carta di credito con un fido di 5.000 euro, il Taeg può giungere al tasso come quello previsto nell’esempio di cui sopra o qualcosa in meno e, dunque intorno al 24% annuo. Se si resta indietro nei pagamenti la Società emittente finchè è essa stessa a gestire la pratica di rientro senza chiamare in causa eventuali altre Società di recupero credito, potrebbe prevedere in aggiunta ai quasi 2 euro per l’invio dell’estratto conto mensile, eventuali interessi di mora pari ad almeno l’1,50% cui aggiungere eventuali altre somme quali oneri di ritardato pagamento che possono giungere anche a 15 euro per ogni rata non saldata a mo’ di penale ed in questo caso immaginare di rientrare dal debito corrispondendo qualcosa come il 30% all’anno è da ritenersi una fortuna, se consideriamo che potrebbe aggiungersi a tutto ciò anche la percentuale destinata agli oneri assicurativi obbligatori pari ad un altro 0,40/0,50%.

Alla luce di tutto questo, la domanda che ci poniamo è la seguente: avete così tanto bisogno di una carta di credito revolving che vi rateizza un debito contratto che potreste poi non poter più onorare? E se proprio non potete fare a meno di queste carte, per lo meno ricordatevi di scegliere le meno care e spesso ciò non dipende solo dalla quota associativa annua, per alcune carte non è neanche richiesta, ma dai tanti oneri accessori cui a volte non si fa caso in sede di stipula contrattale ma dei quali vi accorgerete ben presto se qualcosa dovesse andare … storta! 

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