giovedì 14 marzo 2013

Prestito d’onore: quello che a volte gli studenti universitari non sanno …


Non si parla molto del Prestito d’onore previsto per gli studenti universitari. Eppure questa particolare agevolazione cui avrebbero diritto gli studenti più meritevoli è una vera e propria manna dal cielo che rende meno gravosi gli studi, agevolandone oltretutto il loro mantenimento.

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Come attori principali di queste particolari forme finanziarie entrano ovviamente le Banche, le Università italiane e, a volte, anche gli Enti Locali. Lo spirito che muove tali finanziamenti è volto alla premiazione di quegli studenti universitari che nel corso del loro percorso di studi abbiano dato prova di impegno e dimostrino di superare brillantemente gli esami avvicinandosi sempre di più alla laurea tanto agognata. La particolarità di questo finanziamento sta nel fatto che come tutte le altre forme concesse dalle banche, anche nel prestito d’onore il richiedente si impegna alla restituzione, maggiorata degli interessi, del capitale di cui ha goduto, ma ciò avverrà non prima che lo studente abbia raggiunto la laurea e in certi casi, anche alla data in cui accede al mondo del lavoro e non solo.

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A seconda della convenzione che avrà legato i singoli atenei con le Banche, possono essere prospettate allo studente diverse formule di restituzione del prestito, ovvero, diverse modalità di rimborso per ogni diversa tipologia di prestito. Una di queste, ad esempio, prevede che lo studente estingua in un’unica soluzione, dopo essersi laureato, l’intero importo messo a lui a disposizione, comprensivo di interessi. Un’altra formula è quella che considera il preammortamento, ovvero, la restituzione degli interessi maturata, rimandando ad altra data, concordata con la banca, anche la restituzione del capitale. La terza tipologia è quella più classica, che prevede la rateizzazione del capitale più gli interessi maturati per un numero di anni prestabiliti in sede di stipula contrattuale, generalmente dai cinque agli otto anni. Quando a firmare la convenzione con  la banca non sia stata la sola Università, ma sia anche intervenuto un Ente Locale, può contemplarsi anche la possibilità che a restituire parte del finanziamento, almeno per la quota d’interessi, sia l’Ente Pubblico intervenuto ed in questo caso al neo dottore resterebbe l’onere della sola restituzione del capitale senza interessi. In particolari casi l’Ente Pubblico potrebbe anche accollarsi l’intero importo, capitale più interessi, al verificarsi di quelle condizioni che legittimano un intervento totale del Comune o della Regione se entrati in gioco nella convenzione. E’ ovvio che ogni tipologia offerta allo studente ascenderà dal merito che lo stesso si sia procurato sul campo, più lo studente dimostra impegno nello studio, con la realizzazione dei risultati prefissi, maggiori saranno le agevolazioni cui potrà andare incontro. Il fine del Prestito d’Onore per gli studenti universitari è quello di incentivare lo studio premiando la meritocrazia di quanti dimostrano di rappresentare, col proprio percorso universitario, una vera risorsa per la collettività.
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