martedì 3 settembre 2013

Figli all'università? ecco come agevolarli nelle spese quotidiane



I giovani fanno parte delle categorie più colpite dall’attuale crisi economica, che allontana e rende più problematico l’accesso al mercato del lavoro. Lo sanno bene gli studenti universitari, che, oltre alle spese tipiche della loro categoria, devono pure cercare di mantenersi gli studi (quando non possono contare esclusivamente sui loro genitori). 


Per questo target specifico, che è notoriamente a corto di finanze, lo strumento di pagamento più indicato è senz’altro una carta di pagamento prepagata, che non prevede alcun costo di gestione e che sia utilizzabile anche online, senza dover essere necessariamente collegata a un conto corrente bancario.
Per scoprire quali siano le tre migliori carte prepagate per gli universitari che spendono con questa modalità fino a 250 euro al mese, ci affidiamo come di consueto a SuperMoney, l’unico portale in Italia a essere accreditato presso l’Agcom.
La carta che, alla prova del confronto, presenta le condizioni più vantaggiose èdb contocarta” di Prestitempo, appartenente al circuito di pagamento Visa Electronic. La carta, che è ricaricabile per importi fino a un massimo di 50 mila euro, è totalmente gratuita in quanto non prevede il canone mensile né altro costo di gestione (offerta sottoscrivibile entro il prossimo 31 marzo). Questa prepagata, che, come suggerisce il nome, è dotata di un codice Iban, fissa a 5 mila euro il limite di spesa massima.
Al secondo posto troviamo la “carta jeans” di Webank, che appartiene al circuito MasterCard e, come la precedente, non prevede alcun costo di gestione (a eccezione della commissione per il prelievo contanti, che ammonta a 0,5 euro). Questa prepagata può essere ricaricata fino a 2.500, mentre il limite di spesa massima mensile è di 2.500 euro.

Concludiamo la nostra breve panoramica delle carte più convenienti con “Kalixa”, emessa sul circuito MasterCard al costo annuale di 1,7 euro. Il costo di emissione di Kalixa (4,75 euro) può essere azzerato con una ricarica minima iniziale di 20 euro, mentre i prelievi agli ATM nazionali richiedono un esborso di 1,75 euro al mese. La ricarica massima effettuabile è di 3 mila euro al mese, mentre la spesa massima non può superare i 9 mila euro al mese.

Agenzia Stampa Help Consumatori

Nessun commento:

Posta un commento